Sitosophia

Avete presente «Sitosophia»? Noi molto bene.

Sitosophia è un progetto aperto e in costante evoluzione, con circa sessanta collaboratori, che da oltre dieci anni ospita articoli, interviste, traduzioni, recensioni di libri e segnalazioni di eventi culturali, dando anche vita a incontri e convegni su temi filosofici, dentro e fuori l'accademia.

Dieci anni di esperienza nella selezione e revisione di testi per la pubblicazione online

«Sitosophia» è un progetto nato nel 2006 grazie alla collaborazione di alcuni amici e colleghi universitari, poi ex studenti di filosofia dell’Università di Catania. Il rapporto con l’università si è interrotto dopo alcuni anni e Sitosophia è diventato un progetto indipendente di pochi amici e tanti collaboratori, il cui principale obiettivo è proporre un luogo di cultura in rete dove raccogliere riflessioni e discussioni sulla società e la cultura.
«Fòlia» è di fatto la redazione di Sitosophia. I numerosi collaboratori del sito, oltre alla stessa redazione, hanno prodotto nel tempo una vasta mole di articoli, interviste, traduzioni e recensioni. Tutti i testi inviati alla nostra redazione, giunti da ogni parte d’Italia da docenti universitari e di scuola superiore, da studenti di diverse facoltà, da professionisti e da artisti, sono stati vagliati uno per uno con attenzione, rivisti, corretti ed infine – se ritenuto opportuno – pubblicati sul sito, intrattenendo spesso con gli autori scambi epistolari trasformatisi nel tempo in collaborazioni durature e continuative.

La mano dell'autore e l'occhio dell'editor

In oltre dieci anni, «Fòlia» ha maturato così una certa esperienza e competenza nel selezionare accuratamente contributi che trattano argomenti di vario genere e quindi gestire rapporti con numerosi autori, mantenendo però nel tempo una propria identità ed avendo in mente una precisa «formula editoriale» da rispettare. Per questa ragione, infatti, è accaduto di dover far fronte, nella maniera più adeguata possibile, alle esigenze stilistiche di autori spesso anche assai maturi e con diversi anni di esperienza alle spalle, riuscendo tuttavia a indicare sempre la soluzione migliore in base al contesto.
Impossibile nascondere un fatto che può apparire ovvio agli addetti ai lavori, ma che ad altri può sfuggire: talvolta accade che certe collaborazioni muoiano sul nascere per via di certe «incompatibilità» tra l’autore di un testo e l’occhio critico dell’editor e della redazione. A volte, per ragioni professionali, tocca persino dire di «no», eppure si tratta delle volte in cui si apprende di più su questo complicato mestiere.
Il risultato di tali sforzi è tuttavia un progetto, sempre in divenire e liberamente accessibile, il cui sito è ancora oggi apprezzato da molti visitatori, siano essi autori, lettori, editori o uffici stampa.

Confrontarsi con un libro: la stesura di una recensione

Recensire un libro è un’avventura che, ancor più del libro recensito, mette alla prova il recensore. È un esercizio di scrittura che in pochissime pagine impone la messa a fuoco del testo che si ha di fronte, la precisazione dei nodi fondamentali, la sottolineatura delle tesi portanti, le eventuali approvazioni o obiezioni. Una buona recensione, come ogni breve scritto che si rispetti, è un piccolo prodigio stilistico e strutturale. Più che aggiungere parole alle parole del libro, dovrebbe essere uno scritto a sé.
Vi sono due modi di recensire un libro, che dipendono strettamente dal modo in cui esso viene affrontato e che invece sono punto indipendenti dall’elogio o dalla stroncatura. Il primo di essi è la recensione tradizionale, che riassume il libro, ne sottolinea il punto di vista dell’autore, ci informa di messaggi e contenuti, naviga a vista ed è ancorata ai bassifondi del testo. Tutto sommato è ciò che ci insegnano a fare a scuola; il taglio − quando va bene − è accademico. Nulla toglie che vi siano delle ottime recensioni scritte seguendo questo metodo.
L’altro modo è più spericolato, slarga, sbanda, se vogliamo, corre il rischio di non centrare il bersaglio e di correre a briglia sciolta, disarcionando gli autori del libro e della recensione. Tenta l’avventura del pensiero e quando la scrittura è buona, vi riesce. Qui il libro da recensire non vale per sé stesso, ma come presupposto, come fondamenta su cui erigere un altro edificio. Si può dire che tutta la filosofia, in piccolo come in grande, è costruita in questo modo: recensioni che tentano il pensiero, libri su libri, discussioni su altri autori, concetti che crescono come rampolli rampicanti sui tronchi secolari. Allora la recensione può davvero costituire il presupposto per la scrittura e per il pensiero. Nello scarto tra ripetere un autore scimmiottandolo e ripetere originalmente un testo accade il miracolo del pensiero.

L'esperienza radiofonica: come preparare un testo per la radio

Per circa un anno, Sitosophia è stata anche in radio. La radio libera catanese «RadioLab» ha ospitato Sitosophia all’interno del programma Il Dormiglione curato da Tony Falbo. La prima parte del programma venne infatti dedicata alla filosofia in compagnia di alcuni membri di «Fòlia», in veste di divulgatori sui generis.
Una così particolare esperienza ci ha certamente insegnato quanto sia necessaria la preparazione dei testi in vista della loro «riuscita» radiofonica: essendo chiaramente poco o nulla professionali come speaker - si è trattato in tal senso di un innocuo e ironico esperimento - abbiamo piuttosto tentato di comprendere a fondo le potenzialità del mezzo scritto attraverso il mezzo orale, talvolta anche con risultati inaspettati.

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«Fòlia» attualmente si divide tra Catania, Bologna e Milano.
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